Mi rendo conto di affrontare un problema complesso, che non ha vincitori né vinti.
Ma voglio capire se sono io ad avere preconcetti, che mi portano a giudicare sempre nello stesso modo situazioni molto diverse tra loro.
Sto parlando del rapporto tra genitori e pediatra.
Chiariamo subito che il pediatra è un medico e un professionista che opera per la tutela della salute dei bambini. Fin qui non voglio che vi siano dubbi.
Nella mia esperienza (prima di paziente e adesso di genitore) ho incontrato pediatri bravissimi, preparati, sensibili e svegli. E come in tutte le situazioni della vita, ne ho incontrati altrettanto incompetenti.
Detto ciò, io quando porto una delle mie figlie dalla pediatra, ho sempre la sensazione di fare la figura di quello ansioso (che non sono nella gestione della salute dei figli), ignorante e anche un po’ arrogante, perché vorrei pretendere di saperne di più di lei.
Ora…probabilmente noi genitori siamo anche così.
Ma quando poi vedi che la cura somministrata non ha funzionato e che bastava darti retta per risolvere il problema, beh allora un po’ ti girano! O no? Ripeto: non voglio assolutamente sostituirmi al medico, ma a volte l’ascolto produce buoni risultati.
Ricordo ancora un episodio, di cui (ora) rido: quando Benedetta era piccola, chiamai una pediatra per una visita a domicilio privata (pagata profumatamente), perché la bambina stava molto male.
Quando la dottoressa arrivò, le dissi subito che la bambina vomitava e che forse metterle in bocca il bastoncino per vederle la gola non sarebbe stata una buona idea.
Naturalmente la risposta fu uno sguardo di compatimento, seguito da: “Vuole fare lei il pediatra?”. Io lì per lì ci rimasi molto male, ma non dissi nulla.
Che successe poi? Avete indovinato?
Bravissimi!
Mise il bastoncino in bocca alla bambina e si scatenò l’inferno…tutto sui vestiti firmati della dottoressa!
La reazione fu davvero imbarazzante: questa iniziò a sbraitare e se ne andò, prendendosi i soldi, ma senza finire la visita.
A quel punto, anche io ero fuori dalle grazie divine: chiamai il primario ed ebbi con lui un’accesa discussione; a sua volta lui la ebbe con la pediatra, che a sua volta… insomma un macello!
Tutto questo per dire, cari pediatri, che avete una pazienza infinita con noi genitori, ma che a volte dovreste ascoltarci un po’ di più.
Suggerirei anche, nel corso universitario, qualche lezione di psicologia su come gestire il rapporto medico-paziente-genitore e su come comunicare. Ah, esiste già?!