Trama la luce delle stelle
Una sera uguale alle altre, in uno sperduto osservatorio astronomico. La luce delle stelle illumina, ma non abbastanza, la piccola comunità di scienziati residenti che si trova alle prese prima con un black-out, forse un sabotaggio, e poi con un cadavere trovato nella sala comune, forse un assassinio: la vittima potrebbe essere caduta da una balaustra, o essere stata spinta. L’osservatorio è isolato, i telefoni sono muti, i cellulari non prendono, i copertoni delle automobili sono stati tagliati e la città più vicina, se si riesce ad attraversare il deserto, si trova a due ore di macchina.
Come in una macabra barzelletta, due italiani – Gabriele, che ha appena finito il dottorato, e Pinetta, che ancora lo sta finendo –, un’americana – Samantha, star dell’astrofisica mondiale –, un inglese – Matt, pettegolo come una suocera – e una sudamericana – Mariela, medico dell’osservatorio – si trovano a dover valutare l’ipotesi che l’omicida o il sabotatore sia non solo tra loro, ma uno di loro. Essendo scienziati, però, sanno che, date le ipotesi, per giungere alla tesi non c’è che da tessere un ragionamento. Sarà Gabriele, lettore di gialli e abile astrofisico, capace di empatizzare anche con gli assassini, a trovare il bandolo dei delitti che, come tutta la sua vita, è scritto nelle stelle.
Recensione la luce delle stelle
Ne “La luce delle stelle” sicuramente la scelta dell’ambientazione da parte dell’autrice non è casuale: l’osservatorio astronomico, completamente isolato nel deserto, che vede come protagonisti cinque scienziati astrofisici e una dottoressa riporta alla mente altre storie cult lette o viste nei film. L’atmosfera claustrofobica di un luogo inaccessibile crea già da sola tensione.
È qui che il lettore inizia il suo viaggio in una storia che dura una sola notte e nella quale si intrecciano vite e vissuti molto diversi fra loro. Gabriele, neo dottorato in astrofisica e voce narrante di questa storia si ritrova con i suoi compagni a gestire un omicidio. Nella luce sempre più fioca a causa di un black out, che impedisce qualsiasi forma di comunicazione con la città oltre il deserto, si succedono, nell’ordine, il furto dei dati della famosa ricercatrice americana Samantha Bridges e l’assassinio di un ricercatore. Agli scienziati superstiti non rimane che improvvisarsi detective per cercare di scoprire il colpevole che, inevitabilmente, è uno di loro. Ed è qui che Gabriele assume il comando dell’operazione, facendo leva sulla sua capacità logica.
A mio avviso, però, il romanzo è intriso di “già letto” in altri grandi romanzi, ma non crea quella suspence che sembra promettere nelle prime pagine; manca il ritmo avvincente che caratterizza il grande thriller. Anche nei personaggi manca, escluso Gabriele, una vera e propria caratterizzazione. A volte ho letto anche qualche ingenuità come il richiamo narrativo al giallo classico della scritta con il sangue tracciata dalla vittima, che ricorda la lettera “J” di Assassinio sul Nilo.
Bisogna, d’altro lato, dare atto all’autrice che è riuscita a costruire una lettura rapida e scorrevole che si apprezza anche per le sue riflessioni sull’astronomia e sull’immensità dell’universo che sovrasta la nostra fragile esistenza.
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che cercano un libro che rimanda ai gialli classici con protagonisti giovani freschi e dinamici e che è caratterizzato da una scrittura vivace, brillante e che fa riflettere sul mondo della ricerca.
Autore: Licia Troisi
Editore: Marsilio, 2024
Pagine: 192
Genere: Narrativa italiana, Gialli
Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 7.99 (ebook)
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